Non ti cercavo nella mia strada di oggi

ma ti sei messo di fronte a me.

Allora ti ho guardato e avvicinandomi lentamente la visuale,
invece di stringersi, si ampliava.

Nel penetrare l’essenza che mi emanavi, i colori che rilasciavi,
il suono concerto che orchestrava con il tutto intorno a tè, mi risvegliai.

Da sbadata ti avrei chiamato fragile.

Da cieca avrei visto soltanto un colore.

Da povera ti avrei colto.

Da sorda avrei non udito.

Ma oggi nell’aria leggera che mi avvolge,

dove i sensi non sono più circostanze

e il cuore non è solo una pompa di ossigeno,

oggi sono io che mi rivelo a te.

Schiudendomi come tu fai nella partecipazione dell’amore gratitudine,

nell’obbedienza alla vera libertà, unico richiamo divino.

Nell’amore eletto in cui mi hai permesso di condividere questo momento.

Per amore non ti colgo.

Il tuo ciclo perfettamente in equilibrio con il tuo essere , con il tuo tutto,

esplode e mi illumina di immenso.

Grazie piccolo fiore d’asfalto che racchiudi la forza del creato e il miracolo della fede.

 

di Venera Maglia